Da dove cominciare per raccontare il mio incontro con la psicoanalisi?
Dal mio tirocinio post lauream: quando, appena laureata alla magistrale e prima di acceder all’esame di abilitazione, ho svolto un semestre di tirocinio presso il Laboratorio Psicoanalitico “Vicolo Cicala”. Il criterio alla base di questa mia scelta è stato quello di conoscere il più possibile i diversi approcci psicologici in quegli anni di studio; conoscevo la psicoanalisi solamente tramite qualche nozione studiata sui libri di psicologia dell’Università di Messina che ha un chiaro orientamento cognitivo-comportamentale. Niente di più. I diversi incontri tenuti dai dottori del Vicolo, invece, mi hanno aperto un mondo, un mondo nuovo che non conoscevo e tutto da esplorare, giorno dopo giorno, questa diventava, sempre più, un’esperienza coinvolgente, fino ad essere decisiva per la successiva scelta della scuola di specializzazione.
Il Vicolo Cicala è stata una scelta inizialmente ragionata, con il passare dei mesi è diventata sempre più sentita, mi sentivo parte di un gruppo che davvero ha accolto, me e i miei colleghi. Ho sperimentato un modo nuovo di stare in gruppo; ho trovato accoglienza, ascolto, mancanza di giudizio, considerazione e riconoscimento da parte dei dottori: tutti potevamo dare un contributo.
E poi la libertà: la libertà di dire, di sentire; un approccio che, paradossalmente, per chi non lo conosce, viene definito rigido a causa delle sue regole, ma che, grazie alle sue “regole”, dà grande possibilità di movimento.
Valentina Casella